Una denuncia di Rifondazione e l'invito a rimuovere il pericolo
Dopo le vacanze natalizie ritorna la politica a Capo d'Orlando e con essa anche le interrogazioni consiliari della minoranza e quelle dei partiti che pur al di fuori del Consesso civico paladino ricoprono un ruolo vitale nell'attuale maggioranza del governo nazionale. Si tratta di Rifondazione comunista che con il segretario del locale Circolo "Nino Agnello", cioè Carlo Sapone, punta l'indice contro i possibili rischi per la salute e l'incolumità pubblica che un palazzo del centro ormai in stato di abbandono rappresenta. Si tratta di Villa Cangemi che, in predicato di passare al patrimonio comunale è in questi giorni passata di mano tra privati, con delusione di quanti avrebbero voluto farla diventare un centro pubblico polivalente di cultura ed arte. Rifondazione mette in evidenzia i pericoli derivanti «dallo stato precario dell'edificio con pericolo di crollo e grave minaccia all'incolumità di persone e cose, in quanto l'intera copertura di detto immobile è formata da vetusti pannelli di eternit di forma ondulata, contenenti fibre di amianto (materiale riconosciuto come cancerogeno)». Sapone chiede alle autorità competenti un intervento chiaro e preciso che dia sicurezza ai cittadini. Da parte sua l'opposizione consiliare, rappresentata da Carmelo Galipò per il gruppo Centro Sinistra per Capo d'Orlando, Gaetano Sanfilippo e Dario Lipari per il gruppo Indipendenti di Forza Italia, Cono Russo per gli indipendenti e Massimiliano Fardella e Maria Grazia Riscifuli, per il gruppo di Alleanza Nazionale, chiede al presidente del Consiglio, Franco Ingrillì, di portare in discussione il bilancio consuntivo 2005 dell'Ato Me 1 e di discutere in aula anche i rapporti con la società d'ambito alla luce del fatto che ancora non avrebbe trasmesso agli uffici di Palazzo Europa il bilancio di previsione 2006. Gli interroganti temono che «la mancata approvazione del Piano finanziario preventivo 2006 nell'esercizio in corso, di fatto arrecherà notevole pregiudizio ai contribuenti in quanto non verrà prevista, da parte dell'Ente Comune, alcuna compartecipazione ai costi del servizio di gestione integrata dei rifiuti».
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