Orlandina, Perdichizzi vuole regalare la Final Eight ai tifosi Il tecnico conferma che la società non è interessata al mercato.
Attenzione alla Snaidero Udine, che ultimamente in casa ha asfaltato compagini quali Siena e Napoli con il ritorno di Jerome Allen in cabina di comando ma che si presenterà al "Pala Fantozzi" domenica (ore 18,15) per la terz'ultima giornata di ritorno con la caselle delle vittorie esterne ancora ferma a quota zero.
«E proprio questo- dice il coach dell'Upea Giovanni Perdichizzi- deve essere un motivo in più per aumentare la concentrazione da parte nostra, dallo staff tecnico ai giocatori sino ai tifosi. Non perché abbiamo due punti di vantaggio loro verranno qui per fare una passeggiata. Arriverà una squadra con grandi motivazioni, che ha ritrovato in Allen il proprio leader che servono sempre nel basket e si è nuovamente trasformato e sta facendo bene. Udine va rispettata ed affrontata con grande determinazione e noi non dobbiamo snaturare il nostro gioco cercando di imporre i nostri ritmi, difendendo bene sui loro giochi e poter prendere questi altri due punti importanti per la nostra classifica».
E anche per le Final Eight di Coppa Italia dove siete sempre in corsa anche se con un passo indietro rispetto a sette giorni fa.
«La vogliamo raggiungere per ottenere un altro obiettivo storico dalla società in questo triennio. Per cui sicuramente lo vogliamo regalare ai tifosi e a chi fa tanti sacrifici anche all'interno della dirigenza sia economici che organizzativi. E ce la vogliamo regalare anche noi chiaramente. Prima dobbiamo pensare a vincere domenica, poi sarà lo scontro diretto con Varese e gli altri confronti a dire quale sarà la situazione. Ricordo che ci stiamo giocando questa possibilità ma che siamo nettamente al di sopra di quelli che sono gli obiettivi iniziali ma non per questo ci sentiamo appagati». Vuoi chiarire quanto accaduto con Mokongo domenica scorsa?
«Innanzitutto il giocatore ha accusato un fastidio al ginocchio che si è un po' gonfiato nell'immediata vigilia della gara con Montegranaro e questo lo ha potuto anche penalizzare. Il caso non è stato mai aperto. Subito dopo la partita si è detto che la sua giovane età in Italia, se viene abbinata alla presunzione, porta a delle difficoltà ed è il motivo per il quale ho parlato sia con il ragazzo e sia con la società ma subito dopo l'incontro con il presidente Sindoni anche in albergo e con il direttore generale Ciccio Venza mentre non c'era Pastori. Con Mokongo ho parlato davanti alla squadra come faccio ad ogni martedì quando riprende la preparazione. È giovane, Mikael deve capire cosa serve a questo tipo di squadra perché è il playmaker e non un giocatore qualsiasi, le responsabilità sono tante e da questo punto di vista lui accetta le critiche quando sono corrette e sensate».
Il mercato si muove, ieri il veterano Conti ha firmato con Cantù e Dorkofikis è tornato ad Avellino: alla lunga cambieranno i valori di questo torneo anche in coda?
«Certamente le squadre si stanno rinforzando. A noi il mercato interessa relativamente. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere la salvezza e quando, come adesso, si è al di sopra delle aspettative della vigilia, figurarsi se si parla di acquisti. Per me è più produttivo lavorare sul materiale che si ha a disposizione per migliorarlo piuttosto che andare ad inserire giocatori nuovi all'interno del gruppo. Significa impiego di tempo, allenamenti specifici e altro che fermano un po' il processo di crescita della squadra.
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