«Queste le tariffe da pagare all'Ato 1»
Continua il braccio di ferro tra il ComitAto di tutela Rsu di Capo d'Orlando e il CdA dell'Ato Me 1. Dopo il botta e risposta, a colpi di comunicati stampa di alcuni giorni fa, tra il rappresentante del Comitato, Salvatore Sansiverino, ed il presidente del Cda della società d'ambito, Laura Trifilò, sabato sera, in una riunione tenutasi a Capo d'Orlando nel salone parrocchiale Cristo Re, i vertici dell'aggregazione dei cittadini hanno ribadito il concetto del "fai da te" nel calcolo dell'importo annuo da pagare per il servizio di raccolta del 2005 che molti utenti non avevano corrisposto perché ritenuto troppo esoso. Il Comitato ha messo a disposizione degli utenti di Capo d'Orlando e dei Comitati di protesta dei Comuni dell'ambito territoriale appartenente all'Ato Me 1 (trentatre in tutto) uno stampato da cui è possibile dedurre le proprie tariffe che, contrariamente a quanto richiesto dall'Ato, vengono calcolate sulle vecchie tabelle comunali del 2004. «Pertanto risultano illegittime tutte le eventuali richieste della società Ato ME 1 – si legge nello stampato– per il pagamento della Tia (ex Tarsu) per l'anno 2005, in quanto le presente tariffe provvisorie della Tia, utilizzate dall'Ato Me 1 non sono state approvate, né tantomeno approvate nei termini di legge dall'unico organo comunale competete in materia di tariffe e cioè dalla Giunta Municipale». A conforto di questa tesi, il Comitato fa riferimento ad una sentenza del Consiglio di Stato che dichiara l'illegittimità di una delibera comunale di modifica delle tariffe adottata dopo la scadenza del termine previsto per l'approvazione del bilancio di previsione del Comune. Se i cittadini di Capo d'Orlando e quelli dei comuni viciniori, di cui erano presenti nella riunione alcuni rappresentanti dei Comitati di tutela Rsu, seguiranno i consigli di Sanseverino e compagni , una bella gatta da pelare si prepara per il Cda dell'Ato o per il Commissario ad acta che potrebbe prenderne il posto, visto che l'Assemblea Regionale nella finanziaria 2007 ha scombussolato il sistema della gestione del servizio, riducendo gli ambiti territoriali. Gli incassi preventivati dalla Società ed inseriti nel bilancio potrebbero non essere più considerati accertamenti certi (residui attivi) con le inevitabili e traumatiche ripercussioni sul documento contabile. Circa le eventuali azioni di recupero che l'Ato potrebbe intraprendere nei confronti di coloro che non pagheranno, Sansiverino è sereno: «gli utenti avranno tutte le tutele giudiziarie, con avvocati a disposizione». E sui rischi che i mancati incassi potrebbero ripercuotersi sugli stipendi dei duecento lavoratori in servizio nell'ambito territoriale, Sansiverino aggiunge: «i dipendenti vanno tutelati sia come lavoratori sia come utenti, così come tutti gli altri cittadini».
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