Il sogno dell'Upea sfumato in una sera al "PalaBigi" di Reggio Emilia Nessuno fa drammi per il mancato accesso alle Final Eight e già si pensa ad Avellino.
Il sogno è svanito ma resta la consapevolezza che la stagione dell'Upea, la seconda in serie A, è positiva oltre ogni limite. La brutta prestazione di Reggio Emilia, un campo assolutamente tabù per i colori biancazzurri (incappati nella quarta sconfitta in altrettanti confronti con la Bipop tra Legadue e Lega A), non ha permesso ai paladini di qualificarsi per le Final Eight di Coppa Italia perché, a parità di punti in classifica, sono stati svantaggiati dai confronti diretti persi con le parigrado Lottomatica Roma e Premiata Montegranaro. Ma l'obiettivo del "Pala Malaguti" non rientrava certamente nei programmi della vigilia anche se la città ieri si è divisa: da un lato i tifosi "maturi", dai 45-50 anni in su criticavano l'atteggiamento della squadra e di qualche americano in particolare; dall'altro l'entusiasmo dei giovani che hanno accettato con filosofia il verdetto, ringranziando società, staff tecnico e giocatori per quello che stanno facendo e promettendo che domenica sera tutta Italia, attraverso le immagini della diretta-Sky, ammirerà un'altra grande dimostrazione di tifo e colore per quell'Upea-Avellino che ai ragazzi del presidente Sindoni potrebbe schiudere le porte della salvezza in anticipo con un girone ancora da disputare. Al "Pala Bigi" coach Perdichizzi non ha potuto disporre del migliore Busca, praticamente quasi fermo a causa dell'influenza; Mokongo ha giocato benino ma non era ancora al meglio; Young, tradito dall'emozione per la calorosa accoglienza riservatagli, non è stato il solito trascinatore. Con una mentalità diversa si poteva vincere ma è anche vero ricordare che la Bipop, che ha speso molto più di Capo d'Orlando rifacendo quasi daccapo il quintetto iniziale in sede di mercato, era con l'acqua alla gola dovendo assolutamente vincere per non trovarsi vicina al baratro della retrocessione. E la maggiore rabbia e "vis" agonistica dei biancorossi è risultata decisiva. Alla fine del girone di andata l'Upea chiude con 18 punti, frutto di 9 vittorie (6 interne e 3 esterne) e 8 sconfitte (2 casalinghe, 6 fuori casa). I biancazzurri occupano il nono posto secondo la classifica della Lega anche se, a parità di punti, la precedono Montegranaro e Roma. Squadre di prima fascia come la Fortitudo Bologna, Biella, lo stesso Teramo indicato da play-off alla vigilia, sono sotto i siciliani ai quali va dato il merito di avere riportato alcune vittorie che rimarranno nella storia, a Treviso ed in casa con Fortitudo, Napoli e Varese in primis. 1.310 i punti realizzati (media 77 a gara) con il 52,2% da due, 37,2% dall'arco, 66,3% dalla lunetta mentre sono stati 1.337 i punti subiti (78,6). Malgrado la prova di Reggio Emilia, il capitano Alvin Young si è dimostrato il giocatore più forte ed incisivo del girone di andata: primo posto nella classifica marcatori con 375 punti (media 22,06), lasciandosi dietro Curry (Avellino, 20,4) e Grundy (Teramo, 19,7). Da oggi si ricomincia. L'Upea domenica ospiterà Avellino, penultima con 8 punti: vincendo i paladini metterebbero 12 punti di scarto sugli irpini e il 2-0 nei confronti diretti. In parole povere si tratterebbe di tre quarti di salvezza in tasca se non di più.
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