L'Orlandina riflette sugli errori commessi contro Avellino La pausa per le Final Eight di Coppa Italia giunge nel momento opportuno.
Attenzione ai cali di tensione. L'inaspettata e meritata sconfitta subita domenica dalla più brutta Orlandina della stagione fa riflettere nella settimana dedicata alla pausa per le Final Eight di Coppa Italia e in quella successiva che condurrà alle gare contro le due esponenti di BasketCity (Fortitudo e Virtus Bologna) alla quale seguirà un nuovo match interno contro Teramo che, proprio ieri, ha esonerato il coach Luca Dalmonte affidando la panchina all'assistente Massimo Bianchi, ex play della Viola. Non è piaciuto l'atteggiamento del gruppo, il solito fardello di non saper aggirare la zona proposta dalle avversarie e l'incredibile involuzione di Freeman e, soprattutto, Tourè, quest'ultimo, senza problemi fisici, da due partite la brutta copia di quel mostro di esplosività e atleticità ammirato prima e cercato da Milano. «Non mi stanco mai di ripetere – è l'analisi di coach Giovanni Perdichizzi – che l'obiettivo da raggiungere è centrare la salvezza quanto prima possibile. Domenica sera l'atteggiamento della squadra non era però quello di un gruppo che deve lottare per questo traguardo. La mia squadra mi ha dato l'impressione che fosse certa di gestire la partita in qualsiasi momento. Così non è stato perché avevamo di fronte degli avversari che hanno inserito Radulovic e Zimmermann cambiando aspetto e il primo è stato determinante, tirando con l'80% dalla linea dei tre punti e questo lo sapevamo. E, quindi, queste sono state cose determinanti per la vittoria di Avellino». La "bestia nera" di Perdichizzi è il suo collega Matteo Boniciolli. A parte il successo dell'andata, il tecnico barcellonese ha sempre perso: i due precedenti con Teramo la stagione scorsa ed i playoff per la promozione in A con Barcellona nel 1999/2000 contro Udine. Abruzzesi e friulani erano guidati da quel Boniciolli che poi, ironia della sorte, rilevò la panchina di Perdichizzi a Messina in A nel 2003/04. «La nostra arma – dice Boniciolli – è stata la difesa formidabile di Zimmermann su Alvin Young che, credo, è stato tenuto ai suoi minimi storici e di tutta la squadra che ha presidiato bene l'area ed impedito facili canestri anche se nel nostro piano-partita non era previsto che due buoni giocatori come Mokongo e Busca tirassero con percentuali formidabili dall'arco, cosa non molto frequente. La nostra è stata una vittoria della squadra contro una sventura, leggasi tutti gli infortuni che stiamo subendo dall'inizio della preparazione, che speriamo di avere in qualche modo girato». Comunque la classifica resta buona per l'Orlandina che conserva il vantaggio nei confronti diretti con Avellino. Non è arrivato il +12 in classifica, ci sono 8 lunghezze di scarto ma Capo d'Orlando è avanti potendo sfruttare il +11 riportato all'andata rispetto al -6 subito al ritorno. E il futuro? "Questa- conclude Perdichizzi- è una sconfitta dura da digerire. Adesso c'è la pausa che, speriamo, possa portare a farci ritrovare prima di tutto entusiasmo e, in secondo luogo, aggressività perché una squadra come l'Orlandina deve averla ogni domenica per centrare l'obiettivo».
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