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Orlandina, Livorno è alle spalle - mercoledì 14 marzo 2007 at 15:30
Con Cantù serve un acuto-playoff. Perdichizzi: è quasi fatta? Non culliamoci sui nostri 22 punti.

È ripresa la preparazione dell'Orlandina in vista del ritorno tra le mura amiche nel fondamentale incontro contro Cantù, in programma domenica al "PalaFantozzi", con la duplice motivazione di mettere in cassaforte due punti d'oro in chiave salvezza e riprendere il discorso playoff.
Analizzando la sconfitta di Livorno, Giovanni Perdichizzi ha un riferimento chiaro. «Il nostro approccio alla gara è stato completamente sbagliato – dice il tecnico biancazzurro– è impensabile vincere sul parquet dell'ultima in classifica se subisci 50 punti nei primi due quarti e perdi 23 palloni, di cui ben 11 nei 10' iniziali e due-tre nei momenti chiave».
Qualche polemica sul metro arbitrale, comunque, non viene meno: «È incredibile che uno come Young, il giocatore che ha subìto più falli in tutto il campionato, sia andato solo 6 volte in lunetta, di cui 2 con il bonus. Ma non faccio polemiche con gli arbitri: a determinare il risultato sono stati gli stimoli certamente diversi di Livorno».
È un'Orlandina che, rispetto alla scorsa stagione, vince con le grandi e perde con le piccole. «Dipende dalle situazioni; abbiamo perso a Reggio Emilia e loro erano con l'acqua alla gola e desiderosi di vincere, sbagliammo l'approccio contro Avellino che, a sua volta, aveva assoluta necessità di fare sua la vittoria. Un discorso simile a quello di Livorno perché, in caso di sconfitta, la Tdshop difficilmente avrebbe avuto più speranze».
All'orizzonte c'è la partita con Cantù. I conti di Stefano Pillastrini, coach della magnifica rivelazione Montegranaro, sono chiari: «Abbiamo 24 punti – ha detto dopo l'esaltante successo contro Treviso, con canestro decisivo di Amoroso a fil di sirena – e ci possiamo ritenere salvi». È la stessa quota che l'Orlandina può agganciare domenica. «Io dico – riprende Perdichizzi – che ad inizio stagione nessuno di noi poteva immaginare, con i problemi che avevamo avuto, di poterci trovare in questa situazione con la possibilità di chiudere il discorso salvezza, il nostro obiettivo principale, già a marzo. Dobbiamo pensare a vincere, però, e non cullarci sui nostri 22 punti attuali. Contro Cantù sarà necessario intanto proseguire il nostro cammino interno, che ci ha visto perdere sin qui solo tre volte, quindi mettere due punti di distanza tra noi e loro visto che siamo in parità e riprendere il filo che potrebbe proiettarci verso il sogno dei playoff».
Difficile, ma non impossibile pensare invece di ribaltare la differenza canestri e mettersi dietro Cantù anche in caso di ipotetico arrivo a pari punti. In Brianza, l'Orlandina ebbe a lungo la concreta possibilità di vincere, ma cedendo di netto nel finale tanto da perdere 94-83. Una gara che il dirigente accompagnatore Carmelo Perrone ricorda bene: «È stata una sconfitta sulla quale non avrei mai scommesso, visto l'andamento di quella partita che potevamo veramente vincere e mi è rimasta in gola. Domenica arriva l'occasione per la rivincita e speriamo di fare nostra questa gara. Se poi dovessimo riuscire a vincere anche con dodici punti di scarto, tanto meglio. Ma l'indispensabile è vincere».
Oggi gli allenamenti entreranno nel vivo e c'è da evidenziare il pieno recupero di Stefano Rabaglietti, ormai rientrato nel gruppo e quasi disponibile per il suo impiego part-time.
In questa dura stagione, alla quale mancano due mesi per finire (salvo playoff), un occhio di riguardo va dato al lavoro, silenzioso ma sempre positivo, del prof. Pippo Ferrarotto, da nove anni indiscutibile preparatore atletico dell'Orlandina. Il recupero di Rabaglietti e quello, rapidissimo, di Wells si devono anche alle abili mani e alle tabelle di preparazione del docente di educazione fisica noto anche per il suo passato da calciatore professionista, con esperienze in serie C e nella Primavera del Palermo con Zdenek Zeman allenatore.

Gazzetta del Sud

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