Il palazzo dei congressi è tornato di moda, ma a spese dei privati. Forse nell'area di Pissi. Il sogno di realizzare un Palacongressi riprende quota.
Il sogno di realizzare un Palacongressi riprende quota. A dare slancio all'iter progettuale il consigliere provinciale Salvatore Librizzi che da tempo sollecita l'Amministrazione di Palazzo dei Leoni perché rispetti un vecchio impegno. Era stato predisposto anche un mutuo poi misteriosamente il progetto e il finanziamento scomparvero per poi ricomparire alcuni anni fa nel Piano triennale delle Opere pubbliche.
Negli Anni ottanta la struttura, secondo il progetto, doveva sorgere nella contrada collinare di San Martino dove era prevista la "Capo d'Orlando due". Un'insieme di palazzi pubblici, strutture turistiche e sportive che poi non furono progettate perché escluse dalla Regione siciliana dal redigendo Prg. Ieri il primo passo verso la realizzazione del nuovo progetto che potrebbe prevedere la struttura nell'area di Pissi, lì dove sta sorgendo il polo sportivo. L'ingegnere Vincenzo Carditello, dirigente della Provincia di Messina, e il consigliere provinciale Salvatore Librizzi hanno incontrato l'architetto Mario Valenti, assessore ai lavori pubblici del Comune di Capo d'Orlando, ed i funzionari dell'Ufficio tecnico comunale per valutare la fattibilità della proposta del consigliere Librizzi anche alla luce del nuovo Piano regolatore generale della città adottato da pochissimo tempo.
Il prossimo passo sarà un'apposita conferenza di servizi. Secondo Librizzi «la struttura, se rimodulata con sagacia e lungimiranza, anche in considerazione della sua ubicazione, può acquisire tutte le caratteristiche di un'opera pubblica capace di generare cassa. Per questo appare opportuna una rivisitazione progettuale che trasformi il Palacongressi in una struttura realizzabile attraverso la finanza di progetto, ai sensi della normativa vigente in materia». Circa il nuovo progetto, il consigliere aggiunge che «dovrebbe prevedere la realizzazione di strutture aggiuntive e/o connesse e/o collegate che i privati realizzatori potrebbero gestire funzionalmente e sfruttare economicamente». Così secondo il consigliere provinciale «sarebbe ipotizzabile anche l'inserimento di strutture commerciali multiple, sale multimediali, strutture sportive e la creazione di una "casa del gusto e dei sapori di Sicilia", nella quale realizzare il centro della sperimentazione degli incroci delle cucine del mediterraneo».
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