In base alla programmazione didattica, deliberata dagli Organi Collegiali dell’Istituto, gli studenti della prima e seconda classe del Corso Commerciale “Francesco Paolo Merendino” di Capo d’Orlando, accompagnati dai docenti, prof. Roberto Rifici e Ninfa Trassari, sono andati a vedere l’azienda tipografica di Nino Armenio editore sul territorio di Brolo, ove, dopo la benevola accoglienza, il titolare ha ricordato che senza l’invenzione del torchio per la stampa con caratteri mobili, attribuita all’orafo tedesco Johann Gutenberg nel 1450, non ci sarebbero i moderni macchinari, di cui dispongono le tipografie di oggi. E’ stata per l'appunto questa realizzazione, che indubbiamente anticipa la moderna industria tipografica, quella che gradualmente nel tempo ha consentito di poter stampare una quantità maggiore e più a buon mercato di libri, giornali e di qualsiasi materiale per la lettura. Ogni studente si è reso conto nella tipografia Armenio che la stampa è il processo per antonomasia, che permette di ottenere copie stampate multiple o riproduzioni di un originale con una macchina composta di un dispositivo con il compito di mettere la carta o altro materiale stampabile in contatto con una forma o lastra inchiostrata recante l’immagine. In sintesi, i principali sistemi di stampa, descritti agli alunni, sono stati: la stampa tipografica, in cui le parti stampanti della forma sono sollevate rispetto a quelle non stampanti e la riproduzione è ottenuta mettendo la carta a contatto diretto con la superficie inchiostrata; la calcografia o stampa a rotocalco in cui le parti stampanti sono incavate rispetto a quelle non stampanti; la stampa offset, inventata da Aloys Senefelder all’inizio del secolo XIX, detta anche planografia o litografia, perché le zone piene e quelle vuote dell’immagine sono sullo stesso piano e si differenziano grazie alla diversa risposta nei confronti dell’inchiostro e dell’acqua e, per ultimo, la stampa con matrice (serigrafia), in cui l’immagine è definita appunto da una maschera o matrice attraverso la quale passa l’inchiostro, per dar luogo alla riproduzione sulla carta. Naturalmente, un cenno è stato dato anche all’essenziale ruolo, che il computer svolge in quasi tutte le fasi dell’odierna stampa. Successivamente e, non poteva essere diversamente, è seguita la visita all’antico borgo medievale brolese del Castello, che sorge su un magico promontorio roccioso a picco sul mare, delimitato dalle antiche mura di cinta che racchiudono un parco di alberi ad alto fusto. La costruzione, risalente al periodo normanno, fu in seguito residenza della principessa Bianca Lancia, moglie nel 1246 dell’imperatore Federico II e di Manfredi, re di Sicilia nel 1258. Tutti gli alunni hanno ascoltato con attenzione il giovane Artur, di nazionalità polacca, che nelle vesti da cicerone ha saputo coinvolgere emotivamente i presenti, che hanno ascoltato le esaurienti informazioni su un periodo di storia, denso di avvenimenti travagliati, di vicende di pirati e di valorosi soldati. I pannelli didattici, disposti all’interno delle sale del “Museo delle Fortificazioni Costiere della Sicilia”, rara testimonianza dell’evoluzione nei vari periodi storici dei sistemi difensivi e, in particolare, i vari strumenti di tortura e pena, ben visibili all’interno del “Museo Storico della Pena e della Tortura”, con cui praticamente si punivano gli eretici, i traditori e coloro che non rispettavano le leggi del tempo, sono stati un’ulteriore occasione, per riflettere ulteriormente su un periodo storico, che ebbe come protagoniste l’Inquisizione e la tortura impiegata di norma nella giustizia dai tribunali sino al XVIII secolo. Capo d’Orlando, 05.04.2007 L’Addetto Stampa (prof. Roberto Rifici)
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