La prova di Napoli rende meno amare le sei sconfitte in fila. Sconfitta con onore, vittoria sfiorata ma anche piccolo allarme e obbligo morale di guardarsi dietro.
L'uovo pasquale porta all'Orlandina la sesta sconfitta consecutiva, arrivata a testa alta grazie ad un imperioso ultimo quarto al "PalaBarbuto" di Napoli dove i biancazzurri, soprattutto grazie ai ritrovatissimi Busca (straordinaria la prestazione dell'ex play di Messina) e Rush, per poco non hanno fatto tre su tre di successi sul parquet campano.
Ma, alla fine, le speranze perse sulla tripla fallita da Young (tornato sul trono dei cannonieri del torneo dopo la settimana in prima posizione dell'avellinese Curry) hanno dato l'amaro responso di una nuova battuta d'arresto e soprattutto di un nuovo pericolo in coda, perché le vittorie di Livorno e soprattutto di Reggio Emilia (sul parquet della Premiata Montegranaro) obbligano i paladini a guardarsi le spalle e a cominciare a fare i conti per quello che resta il traguardo stagionale da raggiungere: la salvezza.
A sette giornate dalla fine, l'Orlandina ha 22 punti e un dodicesimo posto diviso con Udine, cinque squadre dietro e 6 punti di vantaggio sul penultimo posto occupato da Reggio Emilia; terzultima è Avellino, che ha due punti di vantaggio sulla Bipop e il 2-0 negli scontri diretti con gli emiliani.
Un margine ancora importante di due vittorie su Avellino (con la quale Capo d'Orlando è in vantaggio nella differenza canestri a parità di vittorie, 1-1) e di tre su Reggio Emilia, che però vanta l'1-0 sull'Orlandina (79-75 al "PalaBigi") e che, all'ultima giornata, dovrà venire proprio al "PalaFantozzi".
È il calendario che preoccupa maggiormente. Nel tour de force da qui al 29 aprile, l'Orlandina affronterà la capolista Siena e per la niente arrendevole Treviso in casa, poi Milano fuori, Montegranaro ancora tra le mura amiche, Udine in trasferta. Poi resteranno Varese ancora fuori e, per l'appunto, Reggio Emilia in casa.
Basterà il pronosticabile successo interno con Montegranaro per raggiungere quei 24 punti da tutti considerati la quota della tranquillità? Oppure servirà un'altra vittoria prima dell'ultima giornata? Veramente si andrà scendendo sino in fondo, rendendo da "mors tua, vita mea" la sfida finale con Reggio Emilia? Si vedrà settimana dopo settimana quale sarà il responso del parquet.
Per il momento coach Perdichizzi, dopo la fiducia ribaditagli dal presidente Sindoni nel dopo-Biella, ha ripreso il mano il timone e il gruppo. A Napoli qualcuno ha fatto male, vedi Mokongo e Francis (che ha giocato poco) ma, chi più chi meno, tutti hanno fornito una prestazione di carattere non andando in barca dopo il negativo terzo quarto, rimettendo anzi in piedi il match e facendo tremare la Eldo sino alla fine. Un buon segno per il futuro.
Da altre parti della società – e ci riferiamo alle scrivanie dirigenziali con telefonini e fax – si attende il nome del nuovo acquisto che prenderà il posto di Freeman. Un innesto ormai necessario per non pregiudicare quanto di grande è stato fatto nel girone di andata. Da oggi, in tal senso, sono attese importanti novità perché il tempo stringe e non c'è altro tempo da perdere.
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