La canna da zucchero nella zona costiera e nei paesi dei Nebrodi. Forse in pochi sanno che la zona costiera dei Nebrodi sino agli inizi del secolo scorso era una delle terre più coltivate del Sud per la produzione dello zucchero.
La produzione agricola dipendeva solo dalle piantagioni di canna da zucchero e Capo d'Orlando era al centro delle piantagioni con la Torre del Trappeto, adesso trasformata in Museo dal Comune paladino e ribattezzata con il nome di Castello Bastione. Per parlare delle strutture produttive della canna da zucchero nella fascia tirrenica da Acquedolci a Capo d'Orlando nel XV e XVI secolo, ,oggi giungerà a Capo d'Orlando lo storico Antonino Palazzolo che, alle 16.30, nella sala conferenza dello stesso Castello racconterà le vicissitudini della produzione agricola della canna da zucchero. L'occasione gli viene data dalla sede comprensoriale dei Nebrodi dell' "Archeoclub d'Italia" presieduta da Carmelo Caccetta che ha organizzato una serie di conferenze sulle radici di Capo d'Orlando e dell'hinterland . La "Torre del Trappeto", ubicata sulla china di un piccolo poggio al limite occidentale del territorio orlandino, domina le due borgate di Malvicino e del Bastione. Il manufatto è costituito da un'imponente struttura muraria realizzata in muratura a pianta pressocché quadrata. Si presume che la fabbrica della "Torre del Trappeto" possa datarsi intorno al XIV secolo allorquando si diffuse nella pianura circostante (come in gran parte della Sicilia) la coltivazione delle "cannamele". La sua esistenza è testimoniata per la prima volta, in un rapporto storico sulle "Marine di tutto il Regno di Sicilia" fatto redigere dall'Imperatore Filippo II nella seconda metà del Cinquecento. In esso si conferma che nella fascia costiera attraversata dalla fiumara Zappulla, vi erano dei manufatti fortificati a guardia di trappetti di "cannamele" tra cui uno in località Pietra di Roma (nell'attuale Comune di Torrenova), e un altro a Malvicino denominato "Torre del Trappeto" con lo scopo di difendere le piantagioni dalle incursioni piratesche, molto frequenti sulla costa antistante.
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