L'insabbiamento del porto S. Gregorio ha le ore contate
L'insabbiamento del porto di San Gregorio dovrebbe avere le ore contate poiché a giorni sarà avviato il cantiere per la costruzione di altri 65 metri di molo di soplaflutto che in pratica dovrebbe chiudere la "bocca" dell'invaso impedendo così alle mareggiate di spingere gran parte di quella sabbia che da mesi s'infiltra al suo interno . La ditta messinese Montalto Soc. Cooperativa , che si è aggiudicata i lavori per quasi un milione di euro, a giorni infatti trasporterà in loco macchinari e mezzi. Domenica scorsa l'invaso del porto era talmente insabbiato che qualcuno ha potuto perfino posteggiarvi l'auto e andarsene a pescare a qualche metro di distanza. Solo che più di un'auto è rimasta insabbiata e c'è voluto il soccorso di qualche volenteroso per riportare il mezzo sulla strada. Intanto, proprio vicino l'area portuale e cioè nel sito archeologico di Bagnoli, i precari in servizio in quella struttura sono in agitazione per le nuove disposizioni del direttore generale dei Beni culturali della Regione Siciliana che vieta al personale non di ruolo, la turnazione anche nelle giornate festive. «Questo provvedimento, oltre a danneggiare i lavoratori impegnati presso il sito Villa Bagnoli – si legge in una nota della Cgil funzione pubblica – si contrappone di fatto anche agli indirizzi espressi dalla stessa Amministrazione comunale paladina che, ad esempio, il 30 aprile ha previsto l'apertura notturna di locali e attività commerciali (Notte Bianca). Il sito di Villa Bagnoli». Il sindacato poi aggiunge che «il sito di Villa Bagnoli, inoltre, sconta altre criticità: è allo stato privo del servizio di biglietteria (con un oggettivo danno erariale per la Regione Siciliana), è esposto a seri rischi a causa dell'assenza del servizio di vigilanza e tutela notturna e manca delle più elementari strutture logistiche che possano migliorare la qualità dei servizi organizzativi (fax, computer, telefoni)». La Cgil quindi chiede che le problematiche « vengano affrontate da un deciso e non più rinviabile intervento dell'assessorato dei Beni culturali».
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