Proprio quando sembrava che la salvezza fosse già in cassaforte, inanellando sette sconfitte consecutive l’Orlandina era tornata in piena “zona rossa” e rischiava di farsi definitivamente risucchiare nella lotta per la retrocessione. Con tutti gli “accessori” del caso: i trentelli rimediati a ripetizione in trasferta, la crisi tecnica aperta dalle dimissioni di Perdichizzi e chiusa solo pochi giorni fa con l’arrivo di McFadgon (dopo Gioulekas), le paure dell’ambien - te sfociate nei fischi del “PalaFan - tozzi” contro Siena. Poi, era arrivata la fantastica rimonta dal -14 nell’ultimo quarto con la Benetton, e tutto sembrava risolto: alla squadra del presidente Sindoni mancavano due punti per assicurarsi la terza stagione in serie A. Cosa peraltro ancora vera, a dispetto della sanguinosa sconfitta in casa con Montegranaro e con la quartultima giornata di campionato chiusa dal sofferto successo interno di Reggio Emilia su Teramo: quindi niente drammi, ma una serena disamina della situazione e del calendario per rendersi conto di quanto la salvezza sia a un passo. Dal punto di vista tecnico, l’attuale classifica dell’Orlandina non è un’eresia, anche se lo straordinario girone d’andata sembrava prospettare ben altri obiettivi. Ad inizio stagione avevamo pronosticato per i paladini un 15. posto che, oggi come oggi, appare il piazzamento più probabile visto che le imprese del girone ascendente sono state bilanciate da qualche stop di troppo nel ritorno. A dare qualche certezza interviene per fortuna il calendario di queste ultime tre giornate: vediamo che impegni attendono le due squadre a 24 punti (Orlandina e Reggio Emilia) e le due a 22 (Teramo e Avellino), escludendo dalla corsa la Benetton che, “sconto” di penalizzazione a parte, non ci sembra possa essere coinvolta nella lotta per non retrocedere. L'Orlandina è attesa da due trasferte consecutive su campi duri come Udine e Varese, dalle quali rischia di tornare senza punti per poi giocarsi tutto nello scontro diretto in casa contro Reggio Emilia. Poniamo che la truppa di Perdichizzi si aggiudichi solo quest’ultima partita e chiuda a quota 26 con l’1-1 contro la Bipop e verifichiamo dove possano arrivare le dirette concorrenti. Reggio Emilia ha un calendario difficile: a Treviso, in casa con Milano e a Capo d’Orlando. Pronosticando la vittoria interna sull'Armani, può arrivare a 26 con l’Orlandina o a 28, con la salvezza certa, vincendo al "PalaFantozzi"e inguaiando i siciliani. Avellino ospita la Climamio, poirecupera la partita rinviata a Bologna contro la VidiVici, va a Roma e chiude in casa contro Biella: la squadra di Boniciolli può arrivare a 26 solo vincendo le due gare interne, ma ha la differenza canestri sfavorevole negli scontri diretti con l’Orlandina ed è dunque pesantemente indiziata per la retrocessione. Teramo, però, lo è ancora di più: il quintetto di Bianchi dovrebbe vincere due partite tra Roma e Vidivici Bologna in casa e il match esterno con Montegranaro per arrivare a 26, ma a quella quota sconterebbe, in qualunque arrivo a pari punti, lo 0-2 nei confronti diretti con l’Orlandina, che anzi deve sperare di "tirarsi dietro" gli abruzzesi in qualunque ipotesi di classifica avulsa. In definitiva, se la Siviglia dovesse perdere le prossime gare contro le due big, l’ultima giornata sarebbe ormai priva di significato per Young e soci, che arriverebbero alla sfida con Reggio Emilia già salvi anche senza più vincere. Insomma, niente drammi: a bocce ferme, avremmo messo la firma su una situazione del genere a tre giornate dalla fine e come questa sia maturata cambia poco.
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