E’ passato quasi un mese (01 giugno 2007), dal sit-in di protesta messo in atto, su iniziativa del Sindaco Enzo Sindoni, da 41 Amministratori della Provincia di Messina, da diversi Parlamentari Regionali e da tutti i rappresentati sindacali, per evitare la dismissione programmata di RFI, ma nulla è cambiato. Anzi, dopo un incontro promosso dal Sottosegretario al Ministero dei Trasporti, On Raffaele Gentile, la situazione si è impantanata e rischia ora di arenarsi con sterili e quindi inutili “tavoli tecnici”. “Sono stato informato dal capo della segreteria tecnica del sottosegretario Gentile – ha dichiarato il Sindaco Enzo Sindoni – che molto probabilmente questa settimana si terrà un tavolo istituzionale per trattare le problematiche relative ai: 1. rapporti con le ferrovie in Sicilia; 2. soppressione scali merci; 3. strutture RFI. Insomma dei problemi da noi sollevati non vi è più traccia. Prima di rassegnarmi – ha continuato Sindoni – alle stazioni disabitate, alla soppressione di cuccette e vagoni letto, ed alla abolizione di 12 treni a lunga percorrenza, devo però dire tre cose: 1. grazie ai colleghi Sindaci ed a tutti coloro che hanno sostenuto la protesta; 2. nessuno dei rappresentanti politici e sindacali presenti venerdì 1 giugno, hanno purtroppo avuto la capacità o la forza di rappresentare ad un più alto livello istituzionale, le nostre istanze. Tra credere che non abbiano preso a cuore il problema o che non siano invece stati capaci, preferisco propendere per la seconda ipotesi. Purtroppo però non cambia molto, tra l’avere rappresentanti che ci prendono in giro o che non sono capaci; 3. ho perso una battaglia che da siciliano credevo di dovere condurre. Ma a perdere, purtroppo non sono solo io: perde un Territorio, perde un Popolo, perde una Regione. Quello che si compie è un crimine ammantato di legalità, al quale è possibile contrapporre soltanto l’eversione”. Capo d’Orlando 25 giugno 2007 L’Ufficio Stampa
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