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RISCHIO DESERTIFICAZIONE - mercoledì 27 giugno 2007 at 08:57
MUTAMENTI CLIMATICI E RISCHIO DESERTIFICAZIONE

Convegno a Capo d’Orlando, Villa Piccolo. Presentato uno studio sugli effetti dei mutamenti climatici nel bosco dei Nebrodi. La tutela delle falde acquifere.


Una giornata di caldo torrido ed un black out elettrico hanno fatto da contesto coerente al convegno su Clima e Rischio Desertificazione svoltosi martedì a Capo d’Orlando presso la Foresteria di Villa Piccolo.
Ad organizzarlo l’Assessorato Provinciale all’Ambiente ed il Circolo Legambiente Nebrodi nel quadro della campagna nazionale promossa dal Ministero dell’Ambiente “100 iniziative contro la desertificazione e la siccità”.
Un pubblico numeroso, a dispetto del caldo proibitivo, ha seguito con interesse gli interventi dei relatori che hanno affrontato i vari aspetti della questione.
Dopo l’intervento introduttivo dell’assessore provinciale all’ambiente Nino Ferro, il quale ha delineato un quadro delle emergenze, Sandro Luchetti, della direzione nazionale di Legambiente, e Fabio Francesconi, ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma, hanno illustrato lo studio “Mappa della Primavera”.
Lo studio, esteso a tutto il territorio nazionale, ha pure interessato un’area del Parco dei Nebrodi monitorata dai ricercatori locali Cesare Scaffidi Saggio e Antonio Messina. Dalla serie di dati snocciolati, è emerso chiaramente come l’innalzamento delle temperature medie stia producendo una anticipazione delle fioriture e delle filiazioni degli alberi da cui è possibile dedurre i nuovi scenari.
Di rischio desertificazione e salinizzazione delle falde ha poi parlato il prof. Josè Gambino, ordinario di geografia presso l’Università di Messina. Gambino ha spiegato che quasi il 50% del territorio siciliano rischia la desertificazione e che solo il 6% (i Nebrodi) è attualmente al riparo da questo rischio.
“Merito dei boschi dei Nebrodi e dell’azione di tutela del Parco” ha sottolineato nel suo intervento Salvatore Giarratana, commissario straordinario dell’Ente. Giarratana ha poi convenuto sulla necessità di potenziare l’azione del Parco nella tutela degli ecosistemi.
A concludere i lavori è stato Salvatore Granata, Segretario Regionale di Legambiente, il quale sostenuto che gli effetti negativi dei mutamenti climatici rischiano di essere amplificati da politiche di gestione del territorio dissennate, orientate da logiche speculative di corto respiro, che non tengono conto del nuovo scenario che si è aperto. “La tutela delle falde acquifere e la loro rinnovabilità, dipendono da una sensata pianificazione degli usi idrici ma soprattutto da politiche urbanistiche che salvaguardino la permeabilità del suolo e l’equilibrio idrogeologico”.

Capo d’Orlando, 27 giugno 2007

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