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"CAPO D'ORLANDO in BLUES" - mercoledì 25 luglio 2007 at 17:19
L'Associazione Siciliana Musica Blues "CROSS ROAD CLUB"

presenta:

"CAPO D'ORLANDO in BLUES"
INTERNATIONAL BLUES FESTIVAL XIV° edizione 2007

Capo d'Orlando (ME) - Parco Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella - 25, 27, 28, 29, Luglio 2007


Tutto è pronto a Capo d'Orlando per la XIV° edizione del "CAPO D'ORLANDO in BLUES", appuntamenta fisso ed irrinunciabile dell'estate musicale siciliana. Quest'anno grazie agli sforzi dell'Amministrazione comunale orlandina e dell'Associazione Cross Road Club, si torna alla formula delle quattro serate, si parte infatti con un'anteprima il 25 luglio in piazza Matteotti nel centro città, per poi spostarsi il 27 luglio nella storica location del Parco di Villa Piccolo fino alla conclusione di domenica 29 luglio. Il cartellone di questa XIV edizione è davvero invitante e variegato, e siamo sicuri soddisferà le aspettative delle centinaia di appassionati che anche quest'anno affollerano il luoghi magici del Parco della Villa Piccolo. Grandi artisti quindi sul palco del "CAPO D'ORLANDO in BLUES", come d'altronde è giusto aspettarsi da un festival che edizione dopo edizione si è costruito una reputazione di alta qualità e che è diventato fonte di attrazione per il turismo culturale (quasi un centinaio le prenotazioni da fuori regione per il pacchetto turistico legato al festival)..

La manifestazione avrà inizio Mercoledì 25 luglio e si chiuderà Domenica 29.

Cartellone Festival "Capo d'Orlando in Blues" 14° Edizione

25 Luglio 2007: anteprima Piazza Matteotti ore 22,00
JUMPIN'UP
ingresso libero

27 Luglio 2007: Parco Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, ore 21,30
FABRIZIO POGGI & CHICKEN MAMBO
BOB BROZMAN

28 Luglio 2007 :Parco Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, ore 21,30
MARIO INSENGA & BLUE STUFF
DANIELE SEPE

29 Luglio 2007:Parco Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, ore 21,30
BABA SISSOKO
SCOTT HENDERSON BLUES BAND


Costi: Ingresso singolo euro 8,00; Abbonamento 3 serate euro 20,00; Area equosolidale / mostre / stands enogastronomici
Parco Museo Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, S.S.113 Km.109 Capo d'Orlando (ME)


FABRIZIO POGGI & CHICKEN MAMBO
Durante i quindici anni di vita dei Chicken Mambo, Fabrizio porta la sua armonica, “inesorabilmente” blues, nei locali sparsi per tutta la penisola, diventando un punto di riferimento per tanti appassionati di blues . I Chicken Mambo, raccolgono spesso entusiastici consensi grazie all’istrionica capacità di Fabrizio Poggi di instaurare un rapporto, pressoché immediato, tra palco e platea. Ne sanno qualcosa le migliaia di persone che li hanno visti sui palchi dei più prestigiosi blues festivals. La band si è esibita con grande successo in apertura ai concerti di due grandi armonicisti blues, di cui Fabrizio Poggi è sempre stato grande ammiratore: James Cotton e Charlie Musselwhite. Sono davvero tanti i bluesmen (e le blueswomen, naturalmente) con i quali Fabrizio Poggi ha condiviso il palco. Tra i più conosciuti vale la pena ricordare: Robben Ford, John Mayall, Eric Bibb, Guy Davis, Otis Taylor, Eric Andersen, Willy DeVille, Shay Jones, Kent Duchaine, Robin Brown, Marva Wright, Tony McPhee e i Groundhogs, John Mooney, Eric Sardinas, Duke Robillard, Robert Belfour, Lightnin’ Malcom, Mem Shannon, Nick Moss, Lil’ Ed & The Blues Imperials, Robert Plant dei Led Zeppelin, e Billy Cobham (questi ultimi due artisti hanno iniziato le loro favolose carriere proprio suonando il blues). I dischi dei Chicken Mambo hanno avuto molto positive recensioni dalle migliori riviste blues internazionali. A proposito degli Stati Uniti, i Chicken Mambo hanno suonato nei più leggendari blues club del Texas e della Louisiana. Indimenticabile il tour di Fabrizio e Francesco Garolfi nelle terre del blues. Da ricordare anche la partecipazione alla famosa e seguitissima trasmissione televisiva “Live at 9” trasmessa dalla CBS di Memphis. Toccante e assolutamente unica l’esibizione al mitico programma radio “King Biscuit Time” la più famosa trasmissione blues degli Stati Uniti che va in onda ininterrottamente dal 1941 sempre con lo stesso disc jockey il leggendario “Sunshine” Sonny Payne. Tra le ultime fatiche di Fabrizio Poggi: “Armonisiana” un disco tutto strumentale dedicato all’armonica blues, registrato con musicisti americani, il libro dedicato all’armonica blues “Il soffio dell’anima: armoniche e armonicisti blues” che ha ricevuto entusiastici consensi e il cd “The breath of soul” registrato in coppia con Francesco Garolfi. Il grande ritorno dei Chicken Mambo sulla scena blues internazionale è stata sancita un paio di estati fa quando Fabrizio Poggi ha suonato “Sweet Home Chicago” accompagnato dalla leggendaria Blues Brothers Band durante il suo tour italiano, esperienza che si è ripetuta più volte nel corso degli ultimi anni cementando un’amicizia che lo lega affettivamente a grandissimi del blues come Steve Cropper, Rob Paparozzi, Lou Marini e Eddie Floyd.

BOB BROZMAN,
nato a New York nel 1954, si è dedicato alla musica fin dall'infanzia. Scopre infatti le chitarre National a 13 anni, di cui possiede attualmente una ricchissima collezione. Ha studiato musica ed etnomusicologia all'Università di Washington specializzandosi nelle origini del blues del Delta.
Sin da allora è diventato un punto di riferimento per la storia della musica hawaiiana, pubblicando articoli e collezionando numerosissimi dischi a 78 giri.Nel 1988 ha registrato Remembering The Songs of Our Youth con The Tau Moe Family, una leggendaria famiglia di musicisti hawaiiani che aveva inciso dischi negli anni Venti, che Brozman ha riscoperto e su cui ha prodotto un documentario.
Dopo aver conosciuto il costruttore della National, John Dopyera, di cui è divenuto amico, Brozman nel 1993 ha scritto la storia di questo strumento, The History and Artistry of National Resonator Instruments, che è stato pubblicato in tutto il mondo. Ha inciso album da solista e in collaborazione con numerosi amici del panorama musicale internazionale. Ha creato e diretto musiche per il cinema, la radio, la televisione e ha prodotto album per molti artisti, tra cui Ledward Kaapana e gli Asylum Street Spankers.
Brozman è inoltre professore aggregato alla Macquarie University di Sidney dove tiene conferenze di etnomusicologia e per cui ha avviato ricerche sul campo in Papua Nuova Guinea e nelle numerose isole nel Sud Ovest dell'Oceano Pacifico, collaborando con i musicisti locali. Le tournée in giro per il mondo sono una parte vitale dell'attività di Brozman che porta la sua musica in America, Europa, Australia, Asia e Africa.


MARIO INSENGA & BLUE STUFF
Chi ha sentito l'ultimo cd di Daniele Sepe "suonarne 1 per educarne 100" avrà riconosciuto il drumming e la voce inconfondibile di Mario Insegna, leader e fondatore dei Blue Stuff, fra i protagonisti del cd. E' solo l'ultima perla del musicista napoletano che inizia la sua attività nel "Blues business" nel 1982, con la loro creazione. Negli anni hanno attraversato fasi musicali diverse, cambiato componenti della band, produttori ed etichette discografiche, taglio di capelli. Ma una cosa è rimasta immutata; la loro carica dirompente di simpatia, di estrema perizia tecnica e musicale, la loro solare teatralità, tipica della città di origine, Napoli. Il gruppo ruota attorno alla figura di Mario Insegna, batterista cantante che dei Blue Stuff è fondatore. Assistere ad un loro concerto significa immergersi in una vera e propria lezione di blues, completa di traduzioni e spiegazioni prima di ogni pezzo (se si tratta di una cover) o semplicemente del senso del brano, se trattasi di originali. Non è un caso che la considerazione di cui gode Insegna come conoscitore di blues lo abbia portato a divenire docente di un frequentato laboratorio di Blues in una delle più importanti scuole di musica napoletane. Hanno inciso alcuni cd, tra cui vale la pena di citare il celebre "Joe Sarnataro & Blue Stuff", ove Sarnataro altri non era che l'alter ego di Edoardo Bennato, che con i Blue Stuff ha condiviso cd e un lungo tour che ha consentito a questa straordinaria band di raggiungere un pubblico più ampio. Da allora (era il 1992), hanno suonato tantissimo ed inciso altri due album, "l'acqua è poca", uno straordinario documento musicale che fa della satira verso i potenti politici che "hanno inguaiato Napoli" un'arma affilatissima, e pochi anni dopo "Roba blues", fedele traduzione del loro nome, che del precedente segue la scia musicale e di denuncia sociale.

DANIELE SEPE
è nato a Napoli il 17 aprile del 1960. Diplomato al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli si è sempre interessato a tutti gli aspetti del fare musica senza fare distinzioni tra generi e linguaggi. A soli 15 anni entra a far parte del Gruppo Operaio di Pomigliano D’ Arco ‘E Zezi con i quali pubblica il disco “Tammurriata dell’ Alfa Sud”. Per anni lavora come turnista dal vivo o in studio con le più diverse situazioni, da NCCP a Bisca, dai 99 posse a Peppino Gagliardi, dagli Akenaton a Nino D’ Angelo. Poi riesce a metter da parte i soldi per autoprodursi il primo disco “Malamusica” con il quale inizia una carriera solista che lo porterà a realizzare a tutt’ oggi più di 10 cd tra i quali ricordiamo il successo di “Vite Perdite”, “Viaggi fuori dai paraggi”, ”Conosci Victor Jara?” e l’ ultimo “Nia Maro”. L’ incontro con la cantante svedese Auli Kokko è cruciale per rendere la sua musica godibile a un pubblico di non solo appassionati di jazz. Con il suo gruppo, “Art Ensemble of Soccavo”, partecipa a innumerevoli festival jazz o world in Italia e soprattutto all’ estero. Ad esempio il mitico Sziget Festival a Budapest o il Womad di Bruxelles e Marsiglia. Produce musica per i film di Davide Ferrario, Gabriele Salvatores, Antonietta De Lillo, Mario Martone, Gianfranco Pannone e tanti altri. I suoi dischi, nonostante l’ evidentepropensione alla non “commerciabilità”, scalano innumerevoli volte le classifiche italiane ed estere. Non ama dal vivo ripetere troppe volte la stessa “scaletta”, e spesso neanche i suoi musicisti sanno dove andrà a “parare” l’ esibizione della sera.


BABA SISSOKO

discende da una grande dinastia di "Griots" del Mali, i cantastorie della cultura orale africana che detengono e tramandano il sapere, la tradizione e la storia. Inizia la sua carriera suonando il Tamani (tamburo parlante), accompagnando suo nonno nei suoi viaggi. Successivamente, Baba entra a far parte dell'Assemblea Strumentale del Mali come suonatore di Ngoni e tamani. Con l'Assemblea partecipa a diverse tourneé in Europa e negli Stati Uniti. Tour europei sono stati effettuati anche con Kanja Kuiate e Ami Koita; con quest'ultima incide quattro dischi. Nel 1991 fonda il gruppo Taman Kan con cui effettua il tour africano. Nel 1993 fonda con Habib Koite il gruppo Bamada con esso vince il concorso indetto da Radio France International, "Découverte 93". La sua natura di polistrumentista e l'estrema sensibilità verso altre forme di espressione musicale, non strettamente legate al mondo africano, lo portano di lì a breve a collaborare con vere e proprie superstars quali Sting, Santana, The Wailers, Youssou N'Dour, Salif Keita ed altri ancora. Il suo stile è estremamente particolare, alle melodie e ritmi propri della sua tradizione fonde sonorità occidentali come il jazz, il rock e il blues effettuando una contaminazione musicale di straordinario effetto.

SCOTT HENDERSON BLUES BAND

Nato nel 1956 a West Palm Beach in Florida, Scott Henderson inizia a suonare la chitarra all'età di undici anni, prendendo esempio ed ispirazione da maestri dello strumento quali Jimi Hendrix, Jimmy Page, Ritchie Blackmore, Alfred e B.B. King. Frequentando il Palm Beach Community College e la Florida Atlantic University inizia ad avvicinarsi all'idioma jazz che diventa il suo interesse principale nel momento in cui si trasferisce al Guitar Institute of Technology di Los Angeles. Durante quest'ultimo periodo viene notato da Allan Holdsword che lo presenta al violinista Jean Luc Ponty. Seguono prestigiose collaborazioni quali quelle con l'Elektric Band di Chick Corea e il Joe Zawinul Syndicate (più di quattro anni con il mitico fondatore dei Weather Report, assieme ad un altro grande, Wayne Shorter). Nel 1985 fonda il Tribal Tech insieme al bassista Gary Willis, band che lascia ampio spazio all'improvvisazione e mette in mostra un sound originale e ricco di riferimenti fusion-elettro-jazz-blues. Con questa formazione Henderson ha inciso finora sette albums dei quali uno (Face First, BlueMoon Records) è stato votato dalla rivista "Pulse!" miglior disco fusion del 1993. Subito dopo questo riconoscimento avviene l'inaspettato e sorprendente cambio di rotta. Quasi per gioco registra Dog Party (1994. Mesa Records) lavoro prettamente blues, anche questo premiato all'unanimità dalla critica del settore. Convinto da tanti consensi, sceglie di approfondire la sua esperienza in questo campo incidendo Tore Down House (1997, Mesa Records), granitica raccolta dove il meditato e sofferto sound del Delta incontra quello più brioso e ruvido del Texas. Considerato da due importantissime riviste musicali come "Guitar World" e "Guitar Player" il chitarrista n° 1 davanti a nomi come Pat Metheny, Allan Holdsworth ed Eric Clapton, Scott Henderson cresce in bilico tra il jazz, da cui ha assimilato la tecnica ed il gusto, ed il rock, da cui trae la sua inesauribile energia e potenza. Alla guida della sua Blues Band Henderson predilige una tecnica strumentale a metà strada tra quella dei compianti guitar-heroes Steve Ray Vaughan e Jimi Hendrix, forzando dunque spesso su pedali e distorsori. Il gruppo, completato dal batterista e cantante Kirk Covington (membro effettivo dei Tribal Tech), dall'armonicista-cantante Pat O'Brien (in possesso di una tecnica che ricorda molto quella di James Cotton e John Popper) e dal bassista John Humphrey, interseca i piani su cui si muovono jazz, rock blues in un composto micidiale e travolgente.

Info:
www.crossroad.it

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