Il Sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo aver letto il comunicato stampa dell’Acio sulla vicenda legata al “tutor antiracket”. “Le code di paglia si incendiano in fretta, ma è inutile che Damiano, che a dispetto del suo ruolo nella vicenda c’entra poco, metta la sua faccia di buon uomo davanti a vergogne che non gli appartengono ma che non può nascondere. Mi è stato chiesto di citare nomi e circostanze? Bene, cominciamo subito: rendano pubblico, questi ipocriti moralizzatori tanto bravi a parlar bene ed ancor di più a razzolare male, l’ammontare delle tasse versate per i dipendenti dell’Acio, indichino come queste persone sono state scelte e le modalità di gara con le quali sono stati spesi i fondi pubblici erogati dallo Stato, dicano se i fornitori hanno emesso regolare fattura e se questi sono stati scelti in base a qualità e convenienza dei servizi offerti, od invece in base ad amicizia ed appartenenza politica. Il presidente della FAI vuole sapere qualcosa sulla gestione dei fondi destinati alle vittime del racket? Chieda all’ing. Luigi Schifano, presidente dell’Acio fino a qualche anno fa, e dopo averlo saputo rassicuri tutti sul fatto che FAI non vuol più dire Favori ad Amici Intimi! L’esperienza della ribellione al racket appartiene a tutta Capo d’Orlando ed all’intera società civile italiana. Sfido chiunque ad un dibattito pubblico sull’argomento, io dico la verità ed aspetterò inutilmente di essere smentito, gli altri cercheranno ancora una volta ed inutilmente di nascondere il sole con un dito”. Capo d’Orlando 18 settembre 2007
L’Ufficio Stampa
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