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erie A - Treviso asfalta Capo d'Orlando - lunedì 28 gennaio 2008 at 08:35
Vittoria che ridona fiato alla classifica per Treviso, sconfitta che rischia di pregiudicare quanto di buono fatto finora da Capo d’Orlando; in mezzo, l’attesa per l’ultima recita al PalaVerde di Gianmarco Pozzecco: chi si attendeva una gara emozionante non è rimasto deluso dall’aver pagato il biglietto ieri sera.

Reduce dalla doccia fredda di Varese, ma anche dalla vittoria nel girone di Uleb Cup, coach Oktay Mahmuti si affida all’ormai collaudato starting five composto da Chalmers, Gaines, Soragna, Austin e Mensah-Bonsu; sul fronte avversario, Meo Sacchetti, orfano di Slay (alluce infiammato) e Diener (appena passato a Milano), si affida ai consueti Pozzecco, Wallace e Wojcik affianca Klaudio Ndoja e Oscar Gugliotta.

Pronti via, ed è subito Benetton: Chalmers ci tiene a chiarire che quello di Varese è stato solo un episodio e ricomincia la sua recita del ventello domenicale, colpendo da fuori la difesa paladina, mentre Mensah-Bonsu getta nel panico i lunghi avversari con il proprio atletismo (anche se ancora menomato dalla distorsione patita due settimane fa); sul 14-7 Sacchetti è già costretto a chiamare minuto di sospensione, ma può davvero poco: le folate di Reece Gaines, tornato dopo un breve periodo di appannamento al suo consueto ruolo di guastatore, unite alla precisione balistica di Chalmers e del subentrato Lucas spingono la squadra di casa sul +10 alla sirena del primo quarto. La Pierrel prova a trovare energie fresche e qualche idea nuova raschiando il fondo di una panchina scopertasi improvvisamente ridotta, e ci riesce parzialmente con un buon Juan Manuel Fabi e con l’onnipresente Pozzecco: i due play, usati contemporaneamente, riportano il team ospite a 5 lunghezze di distacco, prima che una nuova grandinata di punti marcati dagli esterni trevigiani sigillino nuovamente il vantaggio di dieci punti (52-42) al termine del primo tempo.

Nonostante l’evidente debolezza del roster biancazzurro ci si attende una reazione della Pierrel nel proseguio della gara, ma questa è ben poca cosa: l’attacco ospite poggia quasi solo sul suo regista titolare, che ben presto sente il peso della titanica fatica sulle sue spalle, perdendo palloni in serie a beneficio della difesa di casa, che non approfitta fino in fondo di tale grazia, sprecando anche facili occasioni. Dopo 25 minuti di partita, però, l’Orlandina alza bandiera bianca: il continuo bombardamento cui è sottoposta da Chalmers e Lucas (buzzer-beater da 3 al 30°) fanno intendere, assieme al punteggio di 82-58, che l’ultimo quarto sarà puro garbage time per i padroni di casa ed un lungo calvario per i siciliani. Così è, infatti, con Treviso che svuota tutta la sua panchina, mandando a segno anche il giovane Renzi – ma non Fantoni: bocciatura definitiva da parte di Mahmuti? – mentre Capo d’Orlando assiste impotente al dilagare della marea biancoverde e del punteggio.

Finisce dunque in gloria, per i locali e per Gianmarco Pozzecco, che nonostante qualche fischio e qualche coro a lui avverso, si inchina davanti all’applauso che il pubblico trevigiano gli tributa.

MVP: uno strepitoso Lionel Chalmers, che devasta la difesa avversaria in svariati modi e da una mano anche nella costruzione del gioco.
Il peggiore: bella lotta tra un Oscar Gugliotta che non difende come potrebbe ed un C.J. Wallace che, dopo un inizio promettente, non vede più la via del canestro.

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