Il prossimo campionato di Lega A sarà composto da 16 squadre e non 18. Non faranno più parte del carrozzone Napoli e Capo d'Orlando. Nessun ripescaggio e via regolare della nuova stagione il 5 ottobre. Questo in linea puramente teorica. Purtroppo le cose non sono così semplici, o almeno sembra difficile che possano essere affrontate in questi termini. Capo d'Orlando ha già annunciato il ricorso al Tar per richiedere la sospensiva del provvedimento di esclusione, quindi diventa probabile il blocco dei calendari fino alla decisione del tribunale, con il conseguente possibile slittamento della data di inizio stagione.
Due situazioni diverse – Occorre dire che le società escluse vivono realtà differenti. Napoli ha presentato della documentazione falsa per iscriversi al campionato, mentre l'Orlandina non sarebbe in regola con i pagamenti dei contributi previdenziali ai giocatori. Un pagamento che, secondo i dirigenti siciliani, era stato regolarmente saldato ove dovuto. Due situazioni diverse che portano, fatalmente, a due scenari differenti che tengono in ansia tutto il mondo della palla a spicchi. Napoli sembra orientata a non ricorrere alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, ma ha tempo fino a domani alle 13 per decidere. L'idea pare essere quella di rinunciare al ricorso, per ripartire subito con la serie A dilettanti (la ex B1) pur con i 15 punti di penalizzazione da scontare. Capo d'Orlando ha già manifestato invece la volontà di ricorrere al Tar del Lazio, per ottenere la sospensiva del provvedimento di esclusione, bloccando così la composizione del calendario a 16 squadre e l'inizio del campionato.
Scenari – Se il Tar dà ragione a Capo d'Orlando il campionato avrebbe, sempre in linea teorica, 17 squadre partecipanti. A quel punto bisognerebbe capire se la Federazione e la Lega vorranno avallare la partenza di un campionato a squadre dispari, con un turno di riposo per ognuna delle partecipanti. L'alternativa è il ripescaggio di Varese, che si è già fatta sentire contestando la posizione della Federazione, che ha escluso qualsiasi provvedimento di questo genere. Chiaro però che, in presenza di 17 squadre aventi diritto a partecipare, quella del ripescaggio dei varesini è un'ipotesi che torna prepotentemente di attualità. In ogni caso, fino al pronunciamento del Tar, si rimarrà tutti tra color che son sospesi.
Fip nel caos – Siccome le disgrazie non vengono mai sole, ecco che cinque dei venti consiglieri federali hanno rassegnato ieri le dimissioni. Le spaccature politiche all'interno della Federazione sono evidenti e il fatto che nell'ultima riunione fossero presenti solo 11 consiglieri su 20, ne è testimonianza lampante. I consiglieri dimissionari hanno anche inviato una lettera al Coni per spiegare le ragioni del loro gesto e, di fronte ad un consiglio federale ormai allo sbando, è chiaro che l'intervento di Petrucci per un commissariamento della Federbasket appare se non l'unica, una delle poche soluzioni praticabili. Il presidente Maifredi, per ora, resta in sella visto che ha i numeri per farlo (il consiglio resta in carica se non si dimette il presidente e se lo faranno almeno 11 consiglieri si dovrà convocare una nuova assemblea), ma la riunione dei comitati regionali del prossimo 3 ottobre potrebbe già essere decisiva per il commissariamento in attesa delle nuove elezioni per il consiglio, previste per marzo 2009.
Candidature – Ma se Maifredi sembra difficilmente rieleggibile, specie se la Federazione verrà commissariata, chi potrebbe essere il successore? L'ex presidente della Lega Prandi ha già annunciato la sua candidatura, ma crescono le quotazioni del ct Recalcati (confermato alla guida della Nazionale fino al 2009) che in realtà, come ribadito anche ai microfoni di Radio24, preferirebbe continuare ad allenare. Insomma, la situazione è critica per quanto riguarda i campionati, ma non meno grave all'interno degli organismi che devono decidere del futuro della pallacanestro. Ad oggi, l'inizio regolare della stagione sembra solo un'utopia. |