i lavoratori di RADIO CALL SERVICE e CALL CENTER ITALIA lasciati soli
Sull'affaire Castello, ancora una volta l'Amministrazione Comunale pirainese prende posizione ed il sindaco, Giancarlo Campisi, lancia un grido di allarme sulla vicenda. Campisi punta l'indice e denuncia il silenzio assordante delle istituzioni competenti mentre si sta arrivando alla drammatica conclusione. Infatti 60 lavoratori dei due call center del gruppo Pizzino, dipendenti delle società Radio Call Service srl e Call Center Italia srl, hanno ricevuto venerdì 26 ottobre la lettera di preavviso di licenziamento, e dal 15 ottobre prossimo, tutte le attività dei call center saranno sospese mentre i lavoratori resteranno senza sostentamento e senza alcuna prospettiva futura per se stessi e le loro famiglie.
Il gruppo Pizzino che annovera tra le proprie, attività nel tessile oltre che nelle telecomunicazioni, aveva dichiarato lo stato di crisi già nello scorso mese di luglio, quando oltre che per i lavoratori del call center, anche per i lavoratori del tessile si era delineato un periodo di cassa integrazione (successivamente slittato, dopo una serie di incontri, ma sopratutto per la stessa volontà dell'azienda, per il prossimo dicembre).
"La crisi del gruppo - afferma Campisi - coinvolge tutto il territorio nebroideo che, con le sue forze politiche, le istituzioni che qui operano, e tutta la società civile, non si può permettersi di stare a guardare, immobile, il compimento di tale disfatta soprattutto in un periodo di crisi economica come l'attuale senza neanche tentare di far sentire la sua voce e le sue preoccupazioni." - e continuando " Siamo quindi ai confini del tempo limite e per questo motivo tutte le istituzioni nazionali e regionali che, coinvolte, avevano dimostrato disponibilità ad affrontare il problema, devono fare qualcosa di concreto entro e non oltre questa settimana, poi non ci sarà più tempo, e sarà una sconfitta per il futuro e le prosettive di tutti i nebrodi".
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