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Il padrone di casa, romanzo di Alberto Samonà
- martedì 4 agosto 2009 at 14:25
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Giovedì 6 agosto a Villa Piccolo (Capo d’Orlando) la presentazione de Il padrone di casa, romanzo di Alberto Samonà
Giovedì 6 agosto, alle 18.30, sul prato di Villa Piccolo, a Capo d’Orlando (SS. 113, chilometro 109), si presenta Il padrone di casa, romanzo del giornalista Alberto Samonà, (Robin Edizioni, Roma). Dopo il saluto del giornalista e scrittore Bent Parodi, presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, interverrà Salvina Artale, psicologa e psicoanalista junghiana, che parlerà del libro. Sarà presente l’autore. Quando il padrone di casa è assente un insieme di maggiordomi indisciplinati spadroneggia, atteggiandosi ora in un modo, ora in un altro, in attesa che l’unico proprietario dell’abitazione faccia ritorno e se ne riappropri: questa antica metafora sulla condizione degli esseri umani descrive in breve il senso del romanzo epistolare di Samonà. Protagonista del libro è un affermato intellettuale, studioso di esoterismo e simbologia religiosa. Tutta la narrazione si concentra in dodici lettere che l’uomo in questione scrive a una misteriosa amica lontana, che vive a Caracas o forse altrove, ma sulla reale esistenza della quale c’è più che un sospetto: è infatti possibile che l’amica altro non sia che la coscienza dello stesso protagonista, la quale non risponde mai alle lettere che l’autore le scrive, restando in un eloquente silenzio, come uno specchio interiore. Il libro prende le mosse da un evento esterno che suona come uno shock per l’autore delle lettere, poiché è da quel momento che egli comprende che il proprio sapere accumulato in anni di studi non lo aiuterà a “risvegliarsi”, ma che per farlo, o quantomeno per tentare, è necessario tornare alla semplicità di una relazione con se stesso. Di questa rinnovata consapevolezza l’uomo scrive nelle missive che invia alla misteriosa amica, che appaiono a occhi attenti anche come tappe di un mistico viaggio esoterico che il protagonista intraprende: non un viaggio “fisico”, ma più sottile, che attraversa le porte della conoscenza ordinaria per giungere verso la frontiera della vera comprensione, possibile solamente attraverso la padronanza della macchina umana. Solo allora, il padrone (il Sé) può fare ritorno nella casa che gli appartiene e che per adesso è abitata da una folla di gregari che si sostituiscono indebitamente al legittimo proprietario. Un romanzo epistolare quello di Samonà, in cui l’autore pare avere ben chiari i propri riferimenti esoterici, ma dei quali volutamente non parla in modo diretto: un modo elegante, che scongiura il rischio che questo bel libro di narrativa si trasformi in un saggio. Alberto Samonà, giornalista, ha da sempre affiancato all’attività professionale (si ricordano i suoi articoli di cronaca giudiziaria su numerosi quotidiani siciliani e nazionali) gli studi tradizionali. Ha pubblicato diversi libri a contenuto simbolico, fra cui Le colonne dell'eterno presente (ila-palma 2001), La Tradizione del Sé (Atanòr, 2003), Riti pasquali (AA.VV. Ac-Mirror 2005), Tarocchi (AA. VV. Ac-Mirror, 2005). Dal suo racconto intitolato La bambina all’Alloro, il cantastorie iracheno Yousif Latif Jaralla ha tratto lo spettacolo teatrale sufi Le orme delle nuvole, dedicato al poeta mistico Gial-al Ad-din Rumi. Ha scritto e diretto a teatro la piéce Una fiamma a Campo de’Fiori sulla figura di Giordano Bruno. È componente della giuria nazionale del concorso letterario “Subway letteratura”.
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