LEGAMBIENTE NEBRODI INTERVIENE SUI DANNI PROVOCATI DALLE ULTIME MAREGGIATE IN VIA TRAZZERA MARINA. BISOGNA INTERVENIRE SULLE CAUSE DELL’EROSIONE E SPOSTARE A MONTE LA STRADA
I danni causati dalle mareggiate sul prolungamento della Via Trazzera Marina nella zona del depuratore non sono dovuti “alla inaudita violenza del mare”, che è una costante, ma dipendono dalla cementificazione del torrente Zappulla e dall’irrigidimento della linea di costa conseguente alla costruzione della strada su terreno demaniale. Soprattutto (i danni) non sono imprevedibili, dato che si verificano tutti gli anni in assenza di adeguati interventi sulle cause dell’erosione. “In relazione alla possibilità di un ennesimo intervento di somma urgenza ventilata dal Sindaco di Capo d’Orlando, è bene ricordare che negli ultimi anni è stato speso più di un miliardo di lire per riparare i danni apportati alla sede stradale, senza ottenere risultati significativi – afferma Enzo Bontempo della segreteria di Legambiente. E’ perciò necessario che qualsiasi nuovo intervento sia progettato e valutato con attenzione in armonia col prossimo intervento di ripascimento. Non si comprende perché, anziché sprecare ancora soldi in interventi inutili e dannosi, non si realizzano quegli interventi da tempo individuati quale ad esempio lo spostamento a monte della rete fognaria e della sede stradale che proprio in quella zona ha invaso il terreno demaniale”.” “Infatti, – continua Bontempo - durante le mareggiate il muro della strada esercita una sorta di barriera riflettente che non permette il deposito della sabbia proveniente da ponente e dalla fiumara di Zappulla. In considerazione di ciò, già nel 1990 l'allora consiglio comunale approvò una variante al PRG che prevedeva lo spostamento a monte della strada e della sottostante rete fognaria. Ma in tutti questi anni nulla è stato fatto, anzi, si è continuato ad operare con interventi sbagliati che hanno aggravato la situazione, spostando l’erosione da una zona disabitata ad una fortemente popolata. Sarebbe grave – conclude Contempo - che proprio a Capo d’Orlando, dove le battaglie sul tema dell’erosione hanno portato alla realizzazione della ricostruzione della spiaggia, si continuasse sulla vecchia strada delle somme urgenze.
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